La serigrafia come tecnica artigianale e industriale è stata adottata anche in ambiti artistici e commerciali sin dai primi del Novecento. In ambito commerciale è usata principalmente per stampare immagini su tessuti di seta, T-shirt, foulard, cappelli, CD, DVD, ceramica, vetro, polipropilene, polietilene, carta, metalli e legno.
La diversa definizione delle tipologie di serigrafia dipende dalle procedure e dagli obiettivi:

  • la serigrafia grafica è quella normalmente intesa per stampa pubblicitaria o di illustrazioni e grafici o disegni;
  • la serigrafia industriale per applicazioni di decorazione funzionale e non solo decorativa (articoli promozionali, pannelli di comando, targhe, insegne, segnaletica stradale ecc.),
  • serigrafia artistica è sia tecnica artistica che modalità operativa per riprodurre opere d’autore più vicine possibile all’originale.

Una volta disegnato o trasferito lo stencil sul telaio (mediante varie tecniche), questo viene posto sul supporto scelto, l’inchiostro viene poi posizionato sulla parte alta del telaio e con una spatola di gomma viene spalmato sull’intero telaio, comprese ovviamente le aree aperte al substrato. L’inchiostro passa attraverso gli spazi aperti e si deposita sul supporto (carta, tela, stoffa ad esempio). Il telaio viene quindi rimosso e il supporto viene fatto asciugare. Il telaio può essere riusato dopo essere stato pulito.

Storia

La serigrafia deriva dallo stencil, molto meno elaborato da utilizzare; ma esistono testimonianze che indicano che i Fenici la utilizzassero e addirittura esiste chi li considera i soli veri inventori di questa tecnica. In seguito venne introdotta nell’arte giapponese, dove, pur non essendoci prove certe, molti sostengono che oltre duemila anni fa furono proprio i cinesi i primi ad utilizzare dei capelli umani fissati a delle cornici di legno. La tecnica si sviluppò ulteriormente in Giappone, dove si iniziarono ad usare dei telai in seta e applicando lacche sulla matrice.
Il processo serigrafico moderno venne invece ideato da Samuel Simon nei primi anni del Novecento, in Inghilterra, che nel 1914 usò la tecnica serigrafica per comporre stampe multicolore all’incirca nello stesso modo in cui sarebbero state fatte oggi.

Tecniche

Esistono vari modi per preparare uno stencil per stampa serigrafica. Il più semplice è disegnarlo a mano su carta (o pellicola) nella forma e nella grandezza desiderata, tagliarlo e attaccarlo sul telaio; oppure disegnare il negativo dell’immagine direttamente sul telaio e applicare un materiale riempitivo che diventa impermeabile quando è asciutto sulle parti al di fuori del disegno.

Una tecnica più laboriosa consiste nel disegnare l’immagine con un fluido, aspettare che asciughi e ricoprire completamente il telaio con un materiale impermeabile. Una volta asciutto si può spruzzare dell’acqua sul telaio e le aree precedentemente ricoperte dal fluido verranno ripulite e quindi rese libere per il passaggio dell’inchiostro, lasciando le altre aree coperte.

L’intero processo di produzione del telaio di stampa può essere svolto anche con sistemi di incisione diretta del telaio, definiti CTS (Computer To Screen) che hanno il vantaggio di essere processi digitali ripetibili e che non richiedono l’utilizzo di pellicole.

In serigrafia è possibile stampare su tutti i materiali, l’unico vero limite è l’irregolarità della superficie mentre esistono innumerevoli tipi diversi di inchiostri capaci di “attecchire” su diversi o specifici materiali.

Serigrafie a più colori prevedono l’uso di più matrici (una per colore) e per le quali in fase di stampa è necessario tenere un perfetto “registro di stampa”.
La tecnica serigrafica è sempre possibile su ogni supporto ed è particolarmente utile e richiesta per dare sicure e intense tonalità di colore speciale. Solo in serigrafia si possono ottenere innumerevoli effetti speciali come rigonfianti, effetti in rilievo, glitter, metallizzati, iridescenti, fosforescenti, abrasivi, lucidi, opachi, termo cromici che impreziosiscono notevolmente lo stampato.

Emulsione

Una delle tecniche più utilizzate per ottenere una serigrafia si basa sull’emulsione fotografica. L’immagine originale viene posta su un foglio trasparente specialmente di acetato L’immagine può essere disegnata o dipinta anche direttamente sul foglio trasparente, fotocopiata, o stampata con una stampante laser, basta che le aree con l’inchiostro siano coperte in modo da non lasciar passare la luce. Il foglio trasparente viene posto su un telaio serigrafico cosparso di emulsionante fotografico e il tutto viene esposto ad una forte luce. Le aree del foglio trasparente che non sono state coperte permettono alla luce di raggiungere l’emulsione si induriscono e si attaccano al telaio. Il telaio viene poi interamente lavato. Le aree del telaio non emulsionate, corrispondenti a quelle dell’immagine stampata sul foglio trasparente, si dissolvono e vengono lavate via, lasciando un negativo dell’immagine attaccata al telaio stesso.

Il telaio

Il telaio serigrafico è realizzato con un tessuto di filato finissimo e regolare, ad armatura tela, teso su una cornice di alluminio. Originariamente di seta, dagli anni ’40 vengono utilizzati al suo posto nylon o poliestere. Alcune aree del telaio vengono bloccate ovvero vengono cosparse di varie sostanze, a seconda della tecnica utilizzata, per comporre un’immagine (viene quindi creato uno stencil); le parti bloccate non compariranno infatti nella stampa finale. Nelle parti libere il colore di stampa passa attraverso i minuscoli fori delle intercapedini lasciate dai fili di trama e ordito, per andare a depositarsi sulla superficie da stampare.